IL TERRITORIO
ERTO E CASSO
Dalla tragedia alla letteratura
Erto è un insediamento che risale all’epoca romana, mentre Casso è di origine più recente, venendo datato intorno al XI secolo. I due abitati, pur costituendo un’unica isola amministrativa, sono divisi sotto vari aspetti: non solo per le origini, ma nel dialetto, nella distanza (li separano 3 km) e non da ultimo nella fede, facendo le due parrocchie parte di diocesi differenti, Erto di Concordia-Pordenone, mentre Casso di Belluno-Feltre. La comunità è da sempre stata legata ad una economia agricola tradizionale, al trasporto fluviale del legname, al commercio ambulante.
Come molti altri paesi delle valli, ha sofferto l’emorragia dell’emigrazione massiccia fino alla fine degli anni '50, quando la SADE (Società Adriatica di Elettricità) realizzò il progetto di utilizzo della Valle del Vajont come bacino artificiale. Com’è tristemente noto, questo progetto finì in tragedia la notte del 9 ottobre 1963, quando dal Monte Toc si staccò un'enorme frana (circa 260 milioni di metri cubi) che finì ad una velocità stimata di circa 100 km orari nel sottostante bacino idrico della valle del Vajont, provocando una gigantesca ondata di piena che travolse valle e fondovalle. Le vittime furono poco meno di 2.000.
Municipio:
Via IX Ottobre, 43
33080 Erto e Casso
Tel: 0427 879001
Fax: 0427 879100
La tradizione che meglio rappresenta questo piccolo comune è la Sacra Rappresentazione del Venerdì Santo, risalente al 1600, voluta come voto perché la cittadina fu risparmiata dalla peste. Un appuntamento imperdibile. Il personaggio più illustre è Mauro Corona, il noto alpinista-scultore-scrittore di fama nazionale, da sempre impegnato per la tutela e la valorizzazione della cultura locale e per l’affermazione di una vera e propria etica della montagna.